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LA SACRA BIBBIA

Edizione CEI - 1974

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2 Samuele


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10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19.

20. 21. 22. 23. 24.


Il primo e il secondo libro di Samuele erano originariamente congiunti; nella Volgata latina, essi sono intitolati “dei Re”. Samuele fu l’ultimo “giudice” di Israele e la prima grande figura di profeta (At 3, 24) come guida spirituale dei capi e del popolo d’Israele. Egli però è in primo piano soltanto nei cc. 1-15; dal c. 13 del primo libro fino al c. 1 del secondo, vengono narrate le tragiche vicende del primo monarca d’Israele: Saul, e il sorgere dell’astro del grande re Davide sull’orizzonte della Bibbia. A lui sono dedicati i cc. 2-24 del secondo libro. L’opera assume un aspetto unitario dall’idea della istituzione e dell’affermazione della monarchia in Israele, che certamente dava una più compatta unità al popolo di Dio, ma lo esponeva anche a notevoli rischi, specialmente dal punto di vista religioso, che è la prospettiva del libro. Gli avvenimenti raccontati vanno dal 1040 a.C. al 970 circa e segnano una svolta importante nella storia della salvezza; basti pensare al rilevo assunto dalla speranza messianica centrata sulla figura del Messia-Re, modellata in qualche modo sul monarca ideale di Israele – Davide, anche a motivo delle sue sofferenze – come rappresentante terreno della sovranità di Dio sul suo popolo. I due libri di Samuele, che si presentano come una compilazione di tradizioni e di documenti a volte giustapposti e di diverse tendenze, furono scritti da un anonimo verso il sec. IX a.C.