www.maranatha.it/mobile

LA SACRA BIBBIA

Edizione CEI - 1974

Precedente  HOME  Successivo

 

Romani


1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.

10. 11. 12. 13. 14. 15. 16.

 

E’ incontestabilmente il capolavoro del genio di Paolo e un documento d’importanza essenziale per il cristianesimo di tutti tempi. Mentre è a Corinto, alla fine del 57, in ansiosa attesa dell’esito della colletta (cfr. introd. A 2 Cor) che doveva pacificare pagano-cristiani e giudeo-cristiani, l’apostolo pensa di realizzare finalmente il suo progetto di recarsi presso l’antica (cfr. At 2, 10) comunità cristiana della capitale dell’impero, prima del suo balzo in Spagna verso le colonne d’Ercole agli ultimi confini del mondo allora conosciuto. Una tradizione cristiana dei primi secoli fa risalire la presenza e l’apostolato di Pietro a Roma agli anni di Claudio (a. 42-54). L’evangelo diffuso dagli apostoli che fondano le Chiese, “potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco” (1, 16), in quanto rivela la misericordiosa bontà di Dio Salvatore di tutta l’umanità travolta dal peccato, è il dichiarato argomento di questa lettera, nella quale Paolo chiarisce e definisce la vicenda spirituale della umanità intera di fronte al mistero della Croce e della Chiesa. Preceduta da un preambolo significativamente denso (1, 1-15), la lettera si articola in due grandi parti, l’una dottrinale (1, 6-11, 36) e l’altra di esortazioni morali (12, 1-15, 13), ed è conclusa da un lungo epilogo con un’alata dossologia finale (15, 14-16, 27).